
Il 18 luglio scorso la Camera dei Deputati ha approvato il Disegno di Legge di riforma del Codice della proprietà industriale, nella versione che aveva già ricevuto l’ok dal Senato.
Il voto favorevole del Parlamento rappresenta un traguardo importante nel quadro della realizzazione degli obiettivi previsti nell’ambito delle “Linee strategiche di intervento sulla proprietà industriale per il triennio 2021-2023”.
Le modifiche al Codice della proprietà industriale (decreto legislativo 30/2005) costituisce la pietra angolare della Missione 1, Componente 2 “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo” del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
La riforma, figlia di un lungo lavoro della Direzione generale per la tutela della proprietà industriale del Ministero dell’impresa e del Made in Italy, è volta a facilitare l’accesso al sistema della proprietà industriale attraverso la semplificazione amministrativa e la digitalizzazione delle procedure e accrescere il ruolo svolto da brevetti, marchi e disegni all’interno del tessuto produttivo nazionale.
Il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha espresso soddisfazione per questo importante voto da parte del Parlamento, che costituisce un traguardo significativo nell’opera di rafforzamento del sistema produttivo e di protezione della proprietà industriale. Tra i principali interventi previsti all’interno della riforma troviamo:
- il rafforzamento della tutela delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine controllata attraverso lo stop alla registrazione dei marchi evocativi, limitativi ed usurpativi;
- l’abolizione del professor privilege: d’ora in avanti anche in Italia, come già avviene in altri Paesi occidentali, la titolarità dei brevetti frutto degli studi di ricercatori presso Università, Enti pubblici di ricerca, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico nascerà in capo alla struttura in questione. Nell’intenzione del Governo questo “ribaltamento” del sistema di attribuzione della titolarità dei brevetti dovrebbe agevolare il trasferimento tecnologico al sistema produttivo;
- la possibilità di pagare le tasse di deposito della domanda di brevetto anche successivamente, entro un mese dal deposito della stessa, come attualmente consentito da molti Paesi europei, dall’Ufficio europeo dei brevetti (EPO) e dall’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (WIPO) (ferma restando la data di deposito);
- il rafforzamento della lotta alla contraffazione, attraverso sequestri operati direttamente sui prodotti esposti nelle fiere;
- la tutela di disegni e modelli presentati nel contesto di fiere nazionali ed internazionali.
Con l’approvazione, dopo oltre dieci anni di tentativi, del disegno di legge di modifica del Codice della proprietà industriale si raggiunge un traguardo importante, nel pieno rispetto dei tempi previsti dal PNRR. L’azione del Ministero, portata avanti condividendo il percorso con gli stakeholders interessati, contribuisce ad agevolare l’accesso al sistema della proprietà industriale e rafforza l’importanza dei brevetti, dei marchi e dei disegni all’interno del tessuto produttivo.