Marchio “DIEGO MARADONA”, arriva la sentenza del Tribunale UE

by Manzella Associati

É di recente pubblicazione la sentenza del Tribunale dell’Unione Europea che ha confermato la decisione dell’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale (EUIPO) di non registrare il trasferimento di proprietà del marchio “DIEGO MARADONA” richiesto da Sattvica, società argentina appartenente all’ex legale di Diego Armando Maradona. Le ragioni della sentenza si possono rintracciare nell’assenza, verificata sulla documentazione presentata dal ricorrente, di elementi che dimostrassero l’avvenuta cessione del marchio in favore della società.Si tratta dell’ennesimo capitolo della lunga vicenda relativa all’eredità dello scomparso campione argentino che, in questo caso, vede una vittoria degli eredi. Con questa sentenza, il Tribunale Ue ha confermato il no dell’Euipo alla registrazione del trasferimento del marchio in favore di Sattvica.Quella che si sta consumando sui diritti di immagine relativi al nome del compianto Maradona è una vera e propria guerra legale di portata globale, una contesa che attraversa almeno tre continenti, dal Sudamerica fino al Giappone, passando naturalmente per l’Unione Europea.

Ma ripercorriamo i fatti. Nel 2001 Maradona ha presentato all’EUIPO una domanda di registrazione europea del marchio “DIEGO MARADONA” perdiverse categorie di beni, in particolare relativi all’abbigliamento. La registrazione è stata infine a accolta nel 2008. Nel 2021, poco più di un anno dopo la scomparsa del calciatore, la società Sattvica, ritenendo di essere beneficiaria del trasferimento del marchio, ha richiesto all’EUIPO di registrare il trasferimento sulla base di un’autorizzazione emessa da Maradona in suo favore nel 2015 che autorizzava lo sfruttamento commerciale del marchio e un accordo che stabiliva la medesima cosa. L’EUIPO inizialmente ha accolto la registrazione ma, successivamente, dopo l’intervento degli eredi di Diego Armando Maradona, ha annullato la stessa. Nella sua decisione del marzo 2022, l’EUIPO ha giudicato insufficiente la documentazione prodotta da Sattvica per dimostrare l’avvenuto trasferimento del marchio in capo a quest’ultima. É intervenuto allora un ricorso presentato dalla società argentina al Tribunale Ue per annullare la decisione dell’Ufficio europeo dei brevetti.Si arriva così al verdetto con il quale il Tribunale ha respinto il ricorso confermando la decisione dell’Euipo, stabilendo inoltre l’impossibilita da parte di Sattvica di sanare i vizi riscontrati nella documentazione a causa della sopraggiunta scomparsa del calciatore. Ora la società potrà ricorrere nuovamente alla Corte Ue, tuttavia le motivazioni della sentenza appaiono piuttosto solide e le speranze in un ribaltamento della stessa sembrano scarse.

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