L’Intelligenza Artificiale applicata al procedimento della ricerca di anteriorità e alla  valutazione di registrabilità dei marchi d’impresa, un’innovazione che potrebbe  contribuire alla diminuzione dei costi di registrazione e deposito delle domande,  riducendo i tempi ed incrementando il livello di attendibilità dei risultati di ricerca.  
 
È ormai pacifico che l’IA sarà la chiave di una nuova “rivoluzione copernicana” per  moltissimi settori, uno dei quali potrebbe essere certamente quello dei marchi  d’impresa. In modo particolare gli esperti si concentrano sulle enormi potenzialità di uno  strumento come quello dell’intelligenza artificiale, che utilizza un sistema di  algoritmi in grado di elaborare ed apprendere partendo da una banca dati e  sfruttando processi logici paragonabili a quelli umani, applicato alla ricerca di  anteriorità e alla valutazione di registrabilità dei marchi industriali.  Questo permetterebbe di accelerare un procedimento di per sé assai lungo e  difficoltoso.
 
Una volta depositata la domanda relativa ad un marchio, infatti, taluni  Uffici competenti provvedono a svolgere l’esame di anteriorità analizzando alcuni  dati (data di deposito, classificazione, priorità, impedimenti alla registrazione).

Dato che questo procedimento spesso porta al rifiuto della domanda, per le aziende  diventa cruciale evitare i costi connessi al deposito di una domanda che poi non  vedrà una ricezione positiva. Una ricerca d’anteriorità preventiva sui marchi  esistenti può rivelare quindi eventuali conflitti o violazioni che potrebbero portare  alla mancata registrazione.  


I nuovi sistemi potrebbero facilitare enormemente questo lavoro di ricerca da parte delle aziende e ottimizzare le procedure di registrazione. Un esempio di sistema di  ricerca di anteriorità che sfrutta queste nuove potenzialità è il TMTKO, che  attraverso un algoritmo particolarmente sofisticato è in grado di elaborare fino a 40  strategie diverse che partono da un esame del marchio da diverse prospettive. Una  volta effettuato l’esame, il sistema offre una serie di risultati che vengono classificati  in modo tale da fornire agli utenti una visione complessiva delle percentuali di  rischio di conflittualità in ogni scenario.


Grazie alle ricerche effettuate dall’Università di Helsinki si è addirittura arrivati ad  elaborare un sistema ibrido, il TrademarkNow, che fornisce all’IA un sistema di  regole per gestire una vasta gamma di trademark clearence, per poi fare  analizzare, attraverso un sistema di auto-apprendimento, i marchi frutto della  ricerca.  


Uno degli utilizzi principali per l’IA è il cosiddetto “name generator”, per  individuare il nome da utilizzare come marchio o l’attività commerciale ad esso  connessa. Con questa modalità si offre al sistema una descrizione generica del tipo  di marchio o attività in questione o addirittura della tipologia di target commerciale  che si vuole raggiungere.


Sarà quindi il sistema ad effettuare le ricerche di  anteriorità per poi suggerire alcune opzioni valide da adottare.  


Sono tanti gli sviluppi potenziali attesi dall’ingresso dei sistemi di IA nel settore dei  marchi industriali e per le imprese sarà cruciale cogliere queste opportunità per  migliorare i procedimenti di ricerca e assottigliare il numero di marchi deboli  presenti sul mercato.   

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