I tragici avvenimenti che hanno recentemente riacceso le ostilità nella striscia di Gaza e il conflitto in Ucraina che perdura ormai da più di un anno e mezzo inducono qualche riflessione sul ruolo svolto dalle guerre nella storia del settore della proprietà industriale. Tutte le guerre combattute nell’ultimo secolo hanno avuto un grande impatto sul settore della proprietà industriale, un impatto che riflette specularmente lo spostamento della produzione economica e della ricerca scientifica dai beni e servizi tradizionali alle forniture belliche. Ma non è solo la guerra ad aver influito sul settore dei marchi e brevetti: questi ultimi infatti hanno giocato e giocano un ruolo chiave, seppur apparentemente collaterale, in diversi conflitti. É il caso, ad esempio, della prima guerra mondiale.
Durante la seconda metà del XIX secolo, i brevetti per invenzione erano già un elemento essenziale nelle strategie industriali di molte aziende. Non è un caso infatti che, a partire dalla seconda metà dell’800, fu decisiva la pressione esercitata dagli ambienti industriali nel convincere i legislatori da un lato all’altro dell’oceano Atlantico a costruire una rete normativa internazionale omogenea, uno strumento necessario per agevolare la concessione dei brevetti in più paesi contemporaneamente. Il mondo stava vivendo inconsapevolmente una “proto-globalizzazione”, che sarebbe stata drammaticamente interrotta del primo terribile conflitto mondiale nel 1914.
Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale interruppe bruscamente questo ordine globale fondato sui commerci e la collaborazione legislativa. L’arruolamento negli eserciti e la rottura dei rapporti fra i paesi belligeranti sottrassero capitale umano, risorse economiche e importanti vantaggi politici al settore della proprietà industriale, ostacolando il lavoro di entità quali l’AIPPI (Associazione Internazionale per la Protezione della Proprietà Industriale), che si occupava di costruire ponti fra agenti brevettuali in tutto il mondo al fine di individuare strategie atte a migliorare lo sfruttamento internazionale dei brevetti. Ma la proprietà industriale divenne anche un’arma durante il conflitto, al servizio di una guerra parallela a quella combattuta nelle trincee, quella economica. I paesi belligeranti sospesero la concessione di brevetti utili alla difesa nazionale e imposero un divieto generalizzato rivolto alle domande di brevetto presentate da cittadini di paesi nemici. Un caso emblematico fu il sequestro da parte dei paesi “Alleati” dei brevetti austriaci e tedeschi, con finalità di sfruttamento. Nonostante tutto i progetti di armonizzazione legislativa proseguirono tra i paesi che avevano formato delle alleanze militari, anche se con lo scopo di rafforzare i mezzi della guerra economica.
Con la fine della Grande Guerra si tentò di ridare slancio all’internazionalizzazione del diritto, anche in relazione ai sistemi brevettuali, ripristinando gradualmente il funzionamento internazionale dei brevetti. I trattati di pace non solo ristabilirono i diritti di proprietà e le convenzioni internazionali, ma stabilirono anche vari periodi di tempo eccezionali per facilitare la conservazione dei brevetti. Il mondo era infine tornato a parlare una lingua comune in tema di brevetti.
L’epoca dei conflitti mondiali ha rappresentato un’ardua sfida per il sistema della proprietà industriale ma ogni guerra rappresenta in realtà un elemento di intrusione dirompente in qualsiasi settore ordinato dal diritto, che tuttavia ha dimostrato di essere lo strumento più efficace per servire anche un’umanità in guerra. Il diritto, come i sistemi da esso prodotti, incluso quello della proprietà industriale, è un’elemento prezioso per regolare rapporti di ogni tipo tra gli esseri umani ma anche uno strumento nelle mani del legislatore che può manipolarlo secondo le sue finalità. Può ampliarsi o restringersi, piegarsi o rompersi, a seconda delle esigenze dell’uomo, esso rappresenta tuttavia in ogni epoca storica un’inesauribile fonte di pace e giustizia, un emblema della civiltà e un materia robusta con la quale costruire ponti fra le nazioni.