Apertura dei nuovi bandi Brevetti+, Disegni+ e Marchi+ 2023
Come vi avevamo preannunciato nella nostra newsletter del 4 agosto, lo scorso 11 agosto sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale gli avvisi di adozione dei nuovi bandi e rese note le date di apertura per l’annualità 2023 per la concessione delle misure agevolative denominate Brevetti+, Disegni+ e Marchi+. Read more
Lo studio Manzella & Associati sarà chiuso dal 7 agosto 2023 al 25 agosto 2023.
Riprenderemo le attività il giorno 28 agosto 2023.
Per eventuali urgenze durante il periodo di chiusura estiva, saremo contattabili ai seguenti indirizzi email: patents@manzella.eu e trademarks@manzella.eu.
Agevolazioni alle PMI per per la valorizzazione dei titoli di proprietà industriale
Il 14 luglio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto direttoriale del 16 giugno che prevede l’assegnazione delle risorse ai bandi “Brevetti+”, “Disegni+” e “Marchi+” per l’anno 2023, al fine di stabilizzare il sostegno alle piccole e medie imprese per la valorizzazione dei titoli di proprietà industriale. Vengono così riaperti i bandi così come stabilito dalle Linee di intervento strategiche sulla proprietà industriale per il triennio 2021-2023.
Il 18 luglio scorso la Camera dei Deputati ha approvato il Disegno di Legge di riforma del Codice della proprietà industriale, nella versione che aveva già ricevuto l’ok dal Senato.
Il voto favorevole del Parlamento rappresenta un traguardo importante nel quadro della realizzazione degli obiettivi previsti nell’ambito delle “Linee strategiche di intervento sulla proprietà industriale per il triennio 2021-2023”.
Nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri del 31 Maggio 2023 è stato approvato il cosiddetto Disegno di Legge sul “Made in Italy”, che contiene nuove disposizioni volte a valorizzare, tutelare e promuovere le produzioni italiane di eccellenza, il patrimonio artistico e le radici storico-culturali del Paese. L’esaltazione di questi elementi, anche come motori di una rinnovata crescita economica nazionale, era stata messa al centro dell’agenda di Governo fin dalle sue battute iniziali e, grazie a questo DDL, vede oggi la luce un primo pacchetto di misure ad essa dedicate. Tra le principali misure previste si trova l’istituzione di un fondo sovrano da un miliardo di euro che servirà a sostenere le filiere strategiche del paese.
Il logo di Batman, noto personaggio della DC comics, avrebbe carattere distintivo. Lo ha affermato il Tribunale dell’Unione Europea in una sentenza particolarmente controversa dello scorso 7 giugno nella quale, rigettando le obiezioni poste dalla ricorrente, un’azienda italiana, si sostiene che per il pubblico il carattere distintivo del marchio sarebbe così evidente da rendere i prodotti coperti dal marchio DC Comics distinguibili da quelli di altre imprese.
Per comprendere le ragioni di questa pronuncia occorre ripercorrere la storia editoriale dell’uomo pipistrello fin dalle origini.
Dopo la creazione del personaggio ad opera dei fumettisti Bill Finger e Bob Kane e il suo esordio sulla testata Detective Comics il 30 maggio del 1939, la DC Comics optò per una registrazione del marchio negli Stati Uniti. Con lo sbarco del personaggio nel resto del mondo e il conseguente successo globale, la casa editrice decise di presentare domande di registrazione anche in altri paesi.
L’Intelligenza Artificiale applicata al procedimento della ricerca di anteriorità e alla valutazione di registrabilità dei marchi d’impresa, un’innovazione che potrebbe contribuire alla diminuzione dei costi di registrazione e deposito delle domande, riducendo i tempi ed incrementando il livello di attendibilità dei risultati di ricerca.
È ormai pacifico che l’IA sarà la chiave di una nuova “rivoluzione copernicana” per moltissimi settori, uno dei quali potrebbe essere certamente quello dei marchi d’impresa. In modo particolare gli esperti si concentrano sulle enormi potenzialità di uno strumento come quello dell’intelligenza artificiale, che utilizza un sistema di algoritmi in grado di elaborare ed apprendere partendo da una banca dati e sfruttando processi logici paragonabili a quelli umani, applicato alla ricerca di anteriorità e alla valutazione di registrabilità dei marchi industriali. Questo permetterebbe di accelerare un procedimento di per sé assai lungo e difficoltoso.
Una volta depositata la domanda relativa ad un marchio, infatti, taluni Uffici competenti provvedono a svolgere l’esame di anteriorità analizzando alcuni dati (data di deposito, classificazione, priorità, impedimenti alla registrazione).
Con il Decreto Ministeriale 161/2023 il Ministero ha adottato le nuove linee guide fondamentali per la determinazione degli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per la concessione d’uso dei beni in consegna agli istituti e luoghi di cultura statali.
Le due nuove Linee Guida hanno determinato un tariffario generale per tipi differenti di concessione. La prima riguarda la riproduzione dei beni, un’attività suddivisa in 9 macro-prodotti, la seconda invece riguarda l’uso degli spazi, un’attività suddivisa in 3 macro- prodotti.
Per quanto riguarda la riproduzione dei beni culturali, le Linee Guida delineano un quadro nel quale si attua una distinzione tra riproduzioni a scopo liberale o comunque non commerciale e le riproduzioni a scopo di lucro. A partire dalle riproduzioni liberali vengono identificate alcune tipologie di riproduzioni che, in ogni caso, devono essere libere e gratuite oppure libere ma sottoposte ad un rimborso delle spese di gestione. Per quanto riguarda invece le riproduzioni a scopo lucrativo viene fissato un minimo tariffario, frutto di un sistema di calcolo stabilito nel Decreto che, associando ad ogni macro-prodotto una tariffa unitaria, la moltiplica per un coefficiente differenziato in funzione della destinazione delle riproduzioni.
ChatGPT, il Natural Language Processing sviluppato da OpenAI che utilizza l’intelligenza artificiale per elaborare discorsi compatibili con quelli umani, attraverso le sue molteplici funzionalità, tra le quali spiccano il chatbot e la creazione di contenuti, è spesso al centro di accese discussioni, tra chi sostiene che sia una risorsa e possa rappresentare un strumento utile in svariati contesti e chi invece ritiene non sia altro che l’ennesima maschera dietro la quale si celano le inquietudini esistenziali di un futuro nel quale la creatività umana svolgerà un ruolo sempre più residuale rispetto alle nuove tecnologie.
Recentemente questo discusso sistema si è trovato al centro di un’ennesima controversia, questa volta addirittura legale.
Il 28 Giugno scorso infatti OpenAI, la società sviluppatrice di ChatGTP, è stata citata in giudizio da due autori per la presunta violazione del diritto d’autore. Secondo i due querelanti la società avrebbe impiegato impropriamente alcune opere protette dal copyright per istruire il sistema di apprendimento automatico di ChatGPT al fine di migliorare la qualità delle conversazioni elaborate da esso. I due autori, Mona Awad e Paul Tremblay, hanno presentato quindi un’azione collettiva volta denunciare la violazione da parte di OpenAI del DMCA, ovvero il Digital Millenium Copyright Act, la legge sul copyright degli Stati Uniti d’America, che risale al 1998 e che rende illegali la produzione e la divulgazione di materiali protetti dal diritto d’autore anche sulla rete.